Tracking & Bike
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Parco del Res – Onore – Songavazzo
Lunghezza percorso: 3,9 km Tempo percorrenza: 1h 15' Fondo: 83% asfalto – 17% sterrato Quota minima: 626 mt – Quota massima: 680 mt La partenza avviene in pieno centro a Rovetta (1), in quella piazza Ferrari su cui affacciano il Comune, la Chiesa Parrocchiale e la Chiesetta dei Disciplini, queste ultime meritevoli di una visita. Si continua (2) per il Parco del Brolo che ancora mostra la sua origine di pertinenza di un edificio padronale ( Palazzo Marinoni), nel quale c'è un piccolo orto coltivato a mais e patate dai ragazzi delle scuole. Si prosegue verso Fino del Monte e qui si in incontrano prima le due splendide ville (3) di inizio '900 e poi il Convento delle Monache di Santa Chiara (chiostro interno davvero apprezzabile) (4) con la vicina chiesetta di San Salvatore. Oltrepassata la piazzetta di Fino si imbocca la discesa del Res, così chiamata perché fino a pochi anni fa era una tipica mulattiera lastricata di ciottoli (ol Res, appunto), interamente avvolta dalla vegetazione. Ai sui piedi si apre il Parco del Res, attrezzato con numerosi giochi per bambini, piazzole per consumare pasti , un punto ristoro ed una pista per skate. Proseguendo si giunge ad una passerella in legno (5) che consente di superare il "Valeggia" per poi risalire fino all'inizio dell'abitato di Onore. Si imbocca quindi la pista ciclabile (+6) sulla destra e, attraversata la strada provinciale, si prosegue nel bosco fino ad un altro punto di ristoro dove i bimbi possono trovare un recinto con caprette e asini. Da qui parte un sentiero sterrato, (7) chiuso al traffico e bellissimo, che snodandosi ai piedi di Falecchio ci porta fino a Songavazzo (8), all'imbocco della strada che risale il monte. Qui si trova un'area attrezzata dove fare un'altra sosta. Resta infine l'ultimo tratto che ci porta a Rovetta: si riattraversa il Valeggia sul ponte del 1911 (9) (il primo in Italia in cemento armato, nato dal progetto dell'ing. Cortese) e si torna in Piazza Ferrari dopo aver ammirato sulla sinistra una bella villa con parco e , più avanti, il brolo e l'ingresso carraio alla casa Fantoni, oggi sede del Museo che conserva una ricchissima documentazione dell'attività svolta dalla famosa famiglia (10)
SENTIERO MONTE BIELLONE
La partenza è in località Lò, (1) sopra la Conca Verde e in prossimità del percorso vita, che costituisce una variante del percorso (9). Attraversata la Valletta del Biellone, si arriva ben presto all'ampio sentiero che, alternando tratti dolci ad altri un po' più impegnativi, sale verso la nostra meta, il belvedere..
Lunghezza del percorso: 2,9 km
Tempo di percorrenza: 1h 30'
Fondo: 90% sterrato - 10% asfalto
Quota minima: 680 mt – Quota massima: 927
Passeggiata nell'Agro
Lunghezza percorso: 3,8 km
Tempo percorrenza: 1h 15'
Fondo: 65% asfalto – 35 % sterrato
Quota minima: 603 mt – Quota massima: 637 mt
Il primo tratto del percorso parte dall'Agro (in prossimità della rotonda che immette sulla
provinciale per Bergamo) (1) che viene attraversato in direzione ovest, (2) praticamente fino al
confine con Clusone. Da lì si piega a sud e si risale una collinetta (4) che ci porta alle spalle i San
Lorenzo. Già si intravede il campanile, si scorgono le prime case, ma la tempo stesso ci si trova
ancora immersi nella campagna. Superato un portico in località Campagnola, si arriva alla chiesetta
della Madonna di Lourdes, (5) quasi nascosta dalle abitazioni che la circondano, al cui interno è
ricostruita una grotta. Da qui l'orizzonte si apre su San Lorenzo, cui fanno da sfondo il Monte
Fogarolo e, più a destra, la cima del Pizzo Formico.
Con un ultimo tratto in mezzo ai campi si raggiunge la parte più bassa del pianoro(6), per poi
risalire dolcemente verso il centro della frazione.
Attraversato l'abitato di San Lorenzo si torna verso Rovetta, percorrendo solo un tratto del
marciapiede che costeggia la via principale; superato il cimitero si prende infatti la vecchia strada,
ora dismessa, che costeggia la valle del torrente Valeggia.
Percorso il primo tratto, ci si trova proprio di fronte a Songavazzo e al Santuario della Madonna
Addolorata, (7) oggi quasi nascosto nel verde. Bisogna sapere che prima del 1863 San Lorenzo era
una chiesa sussidiaria della parrocchia di Songavazzo e che proprio qui un tempo sorgeva un ponte
in pietra che collegava le due comunità: la leggenda vuole che durante un'epidemia di peste la
comunità di san lorenzo venisse falcidiata, mentre quella di Songavazzo rimanesse pressoché
indenne grazie all'intercessione della Madonna, al culto della quale, per ringraziamento, venne
dedicato il Santuario.
Proseguendo si scorge in lontananza l'attuale ponte tra Rovetta e Songavazzo, (8) il primo in Italia
in cemento armato, che nel 2011 ha festeggiato i suoi 100 anni di vita. Sullo sfondo il magnifico
massiccio della Presolana.
Si giunge così alla passerella in legno (9) che ci consente di superare la strada provinciale e di
tornare al nostro punto di partenza.
Tra i sentieri di Blum
Lunghezza percorso: km 4,9
Tempo percorrenza: 1h 45'
Fondo: 22% asfalto 78% sterrato
Q. min.: m670 q. max.: m 917
Per chi abita o soggiorna a Rovetta è impossibile rinunciare ad una passeggiata sul monte Blum. La
meta degli escursionisti abituali è ovviamente la cappella degli alpini che sorge sulla sua sommità,
ma non è necessario spingersi fin là per godersi una splendida passeggiata in mezzo ai boschi.
Sul monte Blum troviamo infatti un tale reticolo di sentieri, spesso intrecciati fra loro, che ognuno
può trovare quello più adatto alle proprie possibilità.
Se siete escursionisti "occasionali" quello che proponiamo qui è il percorso che fa per voi, essendo
alla portata di chiunque (bambini compresi) sia disposto a camminare anche un po' in salita.
Quest'ultima si liquida infatti nella prima mezz'ora di cammino, mentre il resto del percorso è
pianeggiante o in discesa.
Il fondo è variabile, in quanto alterna tratti sterrati o con cemento ad altri più irregolari; in
particolare la discesa avviene su un sentiero piuttosto accidentato che rende consigliabile l'utilizzo
di calzature adeguate e magari anche delle racchette.
Sebbene tutto il percorso risulti molto ombreggiato anche d'estate, è buona regola non
dimenticare un'adeguata scorta d'acqua.
Il nostro punto di partenza è la sede degli Alpini (1) che si raggiunge percorrendo Via Zenier al
termine della quale ha inizio la strada sterrata che sale verso il monte Blum.
Dopo circa dieci minuti ci si trova ad un incrocio (2); si prende a sinistra (seguendo la strada
principale) e si prosegue per altri venti minuti, fino a quando si imbocca un sentiero laterale sulla
destra (3), poco dopo un bivio che segnala un altro sentiero sulla sinistra.
Superati i primi metri ancora in salita, il sentiero diventa a quel punto pianeggiante e si immerge in
un bel bosco rotto a tratti da squarci che ci regalano uno splendido paesaggio verso l'altopiano di
Clusone e il Pizzo Formico.
Si prosegue per un'altra mezz'ora in tutta tranquillità, finché si raggiunge una valletta in prossimità
della quale il sentiero si incrocia con altri (4).
Quello pianeggiante sulla destra porta alla cappella degli alpini di Fino del Monte (5), situata su un
soleggiato promontorio che ben si presta ad un eventuale picnic (sono disponibili anche alcuni
tavoli) e che offre una splendida vista sul massiccio della Presolana.
Dopo essersi riposati ai piedi della cappella è giunto il momento di tornare a casa; per farlo
possiamo scegliere la comoda strada che porta dolcemente verso l'abitato di Fino prima e di
Rovetta poi (piuttosto esposta al sole), oppure optare per l'ombreggiato sentiero (6) che scende
lungo la valletta.
In questo secondo caso bisogna tornare sui propri passi per un breve tratto per poi prendere il
sentiero che scende sulla sinistra (ci sono le indicazioni).
Questo tratto andrà percorso con un po' di attenzione perché talvolta il terreno risulta scivoloso.
Giunti in fondo alla valletta, là dove il sentiero si divide (7), si risale per pochi metri sulla destra
fino ad incrociare nuovamente la strada per Blum da cui eravamo passati (2). Non resta che
ripercorrere a ritroso lo stesso percorso fino alla sede degli Alpini.
In alternativa possiamo scendere sulla sinistra fino a Somas (8), un complesso di tre edifici rurali
che rappresentano un notevole esempio di abitazione contadina di queste zone. Da qui si scende
verso Fino del Monte e, sulla destra, si imbocca Via Foppa al verde che ci riporta a Rovetta.
Si ripercorre Via Zenier che, con una leggera salita, ci riconduce alla partenza.
I prati di Falecchio
Lunghezza percorso: 7,6 km
Tempo percorrenza: 2h 30'
Fondo: 47% asfalto – 53 % sterrato
Quota minima: 634 mt – Quota massima: 893 mt
Il monte Falecchio è una presenza impossibile da ignorare per chi vivi a Rovetta. Incuneato fra più
comuni, offre approcci completamente diversi fra cui la strada asfaltata che sale da Songavazzo,
molto comoda se non si vuole camminare troppo. Qui proponiamo un'escursione interamente
pedonale (o per mountain bike), ma anche raggiungendo Falecchio in auto è possibile godere di
una piacevole passeggiata tutta in quota. A quanti vorranno percorrerla per intero a piedi,
consigliamo di attrezzarsi con calzature adeguate, racchette e scorta d'acqua.
Partendo da Rovetta (1) ci si dirige verso Songavazzo; superato il ponte sul Valeggia si imbocca la
strada (2) che sale a Falecchio, sulla sinistra.
Lungo il rettilineo in salita sorge, sulla destra, una casetta in legno che offre ai visitatori numerosi
volumi d'ogni genere (anche per bambini) che possono essere letti in loco o anche presi in prestito.
Ripreso il cammino si giunge al primo tornante e qui si godono due possibilità: proseguire lungo la
strada, più comoda, panoramica e soleggiata (3b), oppure addentrarsi nella valletta per risalire
lungo il sentiero (3), tranquillo e ombreggiato ma forse poco selvaggio.
La salita lungo la strada
La strada si snoda lungo alcuni tornanti ed offre qua e là apprezzabili punti panoramici verso
Clusone; il suo andamento allunga un po' il tempo di risalita, ma il fondo asfaltato rende tutto iù
agevole.
Alla fine della strada, che a quel punto si trova immersa nella'ombra di alberi d'alto fusto, si apre
uno slargo (adibito a parcheggio) che va attraversato per intero, per continuare poi lungo il
sentiero sterrato ai lati del quale si alternano ampi prati verdi e vecchie cascine o case di
campagna.
La tranquillità più assoluta, gli alberi assicurano il fresco anche nelle giornate più calde e i bambini
possono scorrazzare in tranquillità: volendo, è il posto perfetto per un pic nic. Il sentiero va quindi
seguito fino a quello che si presenta come un vero e proprio incrocio; li bisogna proseguire a
sinistra, lungo il viottolo pianeggiante.
La salita lungo il sentiero
Se si se si preferisce la salita lungo un sentiero di montagna, al tornate si abbandona la strada
asfaltata e si prosegue dritti, lungo la strada sterrata, fino al fontanino (4) ed alla santella
adiacente. Si scende nel letto del torrente, sempre povero di acqua, e si prosegue per una ventina
di metri fino a che si trova l'imbocco del sentiero a sinistra della valle.
La salita è regolare e non troppo impegnativa, il sentiero è praticamente rettilineo lungo la valletta
e in circa mezz'ora si raggiunge Falecchio, laddove si incrocia una strada sterrata (5).
Si prende sinistra e si procede per un centinaio di metri per giungere a quello stesso incrocio (6)
dove arriva chi ha preferito percorrere la strada asfaltata. Si proseguirà quindi lungo il sentiero
pianeggiante sulla destra ( quello a sinistra porta al parcheggio).
Quello che si affronta ora è forse il tratto più panoramico dell'intero percorso: tutt'intorno al
sentiero ci sono ampi prati alternati ad abitazioni divenute ambite residenze estive dei valligiani.
Sulla parte destra l'orizzonte si apre sul territorio di Castione della Presolana, alle cui spalle svetta
una Presolana splendida in ogni stagione. La vista è davvero eccezionale e se ci si mette comodi
seduti sull'erba si può essere tentati di passare lì il resto della giornata. Si prosegue fino a quando
il sentiero cessa d'essere pianeggiante ed inizia la discesa che porta a valle e quindi a casa.